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Nella Riabilitazione neuromuscolare dove è
importante visualizzare l’attività muscolare.
Nella Riabilitazione cognitiva, comportamentale e nel controllo
della attività segmentaria e propriocettiva.
Può essere utilizzato da specialisti per il trattamento della
vescica nella incontinenza urinaria e fecale.
In particolare trova impiego in urologia, ginecologia,
colonproctologia, per il recupero del pavimento pelvico e il
trattamento della patologia infantile.
U-GYM: descrizione
tecnica e funzionale
E’ uno strumento portatile e pratico; il contenitore è plastico,
ergonomico e di piccole dimensioni, tanto che l'utente può
tenere l'apparecchio in una mano.
Il cuore di U -GYM è un sistema digitale a
microprocessore: dopo aver acquisito il segnale mioelettrico/i e
manometrico, li elabora e presenta in uscita un segnale tanto
più intuitivamente intenso, accendendo più spie luminose o
generando un suono più forte, quanto più l'attività del muscolo
monitorato è intensa.
U-GYM si adatta alle più diverse situazioni. Può venire
utilizzato da persone con costituzione fisica molto diversa fra
loro e con differenti problemi legati al controllo dei muscoli;
differenti persone infatti generano segnali diversi anche
nell'ordine di 10, 100 volte, in tutti i casi lo strumento
fornisce un segnale visivo che soddisferà l'utente.
Questo è stato possibile progettando un sistema con
un'ampia gamma di segnali d'ingresso e allo stesso tempo con una
sensibilità variabile, ottenuta con l'autoadattamento ossia
modificando dinamicamente, durante il monitoraggio, il fondo
scala.
Quattro differenti modalità di funzionamento ampliano
l'insieme delle situazioni in cui U-GYM risulta uno strumento di
misura adatto ed efficace. Le modalità si distinguono per la
combinazione dei segnali d'ingresso acquisiti, elaborati e per
il modo in cui questi dati sono presentati sulle barre luminose.
- Modalità 1: manometrico contrazione (P+) e rilassamento (P-)
- Modalità 2: manometrico contrazione (P+) e mioelettrico"2"
(M2)
- Modalità 3: manometrico contrazione, rilassamento (P+/) e
mioelettrico “2" (M2)
- Modalità 4: mioelettrico“1" (M1) e mioelettrico “2" (M2)
Questo apparecchio permette di monitorare
contemporaneamente due muscoli ma allo stesso tempo resta un
apparecchio semplice da usare, intuitivo e dalle applicazioni
generali.
Il suo funzionamento è il più possibile
automatico: i fondo scala sono regolati in maniera dinamica a
seconda della persona e le soglie vengono fissate
automaticamente alla sola pressione di un tasto senza bisogno di
regolazioni. I comandi sono pochi e le loro funzioni chiare,
l'utente riuscirà ad apprendere il loro funzionamento in poco
tempo.
L'utente può usare lo strumento anche senza guardarlo
grazie al segnale sonoro che può sostituire le barre luminose.
E' possibile con un modulo aggiuntivo collegare
l'apparecchio con un personal computer per registrare l’attività
svolta. Il software dedicato permetterà di visualizzare
graficamente e memorizzare l'andamento dell'attività dei
muscoli.
Il modulo aggiuntivo realizza anche l'isolamento elettrico
necessario a garantire la massima sicurezza durante l’utilizzo.
U - GYM è alimentato con 4 batterie stilo ricaricabili.
All'accensione l'apparecchio indicherà per alcuni secondi lo
stato di carica delle batterie e per salvaguardare la loro
durata l'apparecchio si spegne ogni 30 minuti dall’ultima
impostazione.
Dati tecnici :
Alimentazione 4x batterie Ni -MH ricaricabili.
Durata batterie: 24 ore funzionamento.
Dimensioni: 100x154 mm.
Peso : 300 gr.
Pressione ingresso : 0.001-100 mBar.
Impedenza ingressi: 10 Mohm.
Sensibilità ingressi mioelettrici: 0.6-5000 µV

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Informazioni Generali sul Biofeedback in Riabilitazione
L’U -GYM è il nuovo apparecchio di biofeedback unico in Italia
con il doppio controllo mioelettrico e manometrico e due o più
possibilità in riabilitazione cognitivo - comportamentale.
Il biofeedback è stato utilizzato dagli specialisti a partire
dal 1969 ed è stato sperimentato come feedback
elettromiografico, integrazione sensitiva, rieducazione neuro
muscolare, stimolazione audio- visiva e propriocezione
artificiale.
Queste tecniche e il modo di applicazione, ebbero il massimo
splendore nella Medicina Comportamentale e applicate a principi
cognitivo - comportamentali.
Il metodo veniva applicato come condizionamento operante secondo
la teoria di Sckinner, per il quale la retro informazione
ottenuta col biofeedback induceva modificazioni comportamentali
legati alla retro informazione anche se ottenuti casualmente.
Successivamente, con lo svilupparsi della tecnologia che ha
migliorato le apparecchiature di controllo con l’amplificazione
e la semplificazione del segnale, si induce nella persona un
modello operante che rinforza la risposta di ritorno.
Grazie a questi sistemi la persona è in grado di apprendere
nuove abilità motorie che utilizzerà in seguito come abilità
funzionali.
La macchina proposta è dotata di un sistema che può per le sue
caratteristiche
di autoadattamento lavorare da sola, o con la presenza del
fisioterapista.
L’amplificazione e la semplificazione del segnale d’uscita,
mette in
grado la persona di elaborare delle performance utili nel
self-care.
Le modalità di interazione dipendono dall’esperienza del
fisioterapista,dalle modalità d’uso, dai protocolli utilizzati,
dalle combinazioni scelte.
Questo apparecchio è nato per rieducare la muscolatura e la
contrazione muscolare anche in presenza di deficit sensoriale ma
con funzione motoria integra. L’autoadattamento riproduce il
movimento sano sia quando ci si trova in difficoltà di
contrazione con presenza si sinergie che in eccesso di
contrazione o spasmo e aumento di tono con tendenza alla
normalizzazione. Il meccanismo è in grado di riprodurre un
determinato comportamento che può essere modificato
dall’operatore o dalla persona,condizionando la risposta.
Risulta ovvio che in questo modo si gettano le basi per un
apprendimento corretto perché si permette alla persona di
elaborare delle informazioni utili, anche se ottenute
casualmente o indotte dallo strumento.
Secondo alcuni autori ogni volta che si elaborano delle
informazioni feedback, si interiorizzano: delle sequenze di
analisi, delle variazioni e parametri di movimento, delle
conseguenze sensoriali, il risultato ottenuto. Tutti questi
fattori, utili come supporto al fisioterapista, possono essere
elaborati dall’U-GYM. Dal punto di vista pedagogico,l’U-GYM
condiziona l’apprendimento di nuove abilità e contribuisce a
conservarle nel tempo. Molte sono le funzioni che questo sistema
controlla: sullo schema motorio alterato, sulle condizioni
iniziali, sul risultato ottenuto.
L’applicazione di biofeedback risulta certificata anche dalle
prove di efficacia pubblicate dal Ministero della Salute nella
sintesi delle migliori prove su ”Clinical Evidence” -edizione
italiana- (n°1- anno 2001) che mette in evidenza l’importanza
della cura. L’apparecchio è in grado quindi di segnalare
informazioni semplici e affidabili, facilmente affiancabili ai
canali afferenti sensitivi lesionati o indeboliti e permette la
riorganizzazione motoria anche in soggetti particolarmente
resistenti. L’obiettivo principale è quello di inibire le
sinergie e facilitare il reclutamento motorio.
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ELETTROSTIMOLATORE PER USO MEDICO
completo dei seguenti 23
programmi:
Galvanica (ionoforesi)
Monofase
Monofase interrotta
Difase
Difase interrotta
Isodinamiche
Diadinamiche CP
Diadinamiche LP
Interferenziali
Interferenziali sfasate
IP compensate
Medie frequenze modulate
Medie frequenze modulate MF
Medie frequenze modulate DF
Correnti di Kotz
Potenziamento muscolare
Drenaggio linfatico
Incontinenza da sforzo
Instabilità vescicale
Incontinenza mista
Dolore (100Hz)
Dolore (80Hz)
Dolore (2Hz)
Opzionamelte si può
aggiungere una o più delle seguenti categorie:
=================
+ Tens speciali
=================
12 Dolore forte
Dolore medio
Dolore contenuto
Dolore dopo 5 giorni
Dolore dopo 10 giorni
Dolore cronico
Cefalea tensione
Dolore articolare
Dolore radicolare
Lombalgia superficiale
Dolore dorsale cervicale
Lombalgia profonda
====================
+ Neurostimolazione
====================
33 Incontinenza da sforzo
Test 0
Incontinenza da sforzo
Test 1
Incontinenza da sforzo
Test 2
Incontinenza da sforzo
Test 3
Incontinenza da sforzo
Test 4
Incontinenza da sforzo
Test 5/5+
Incontinenza da sforzo
Test 4 sufficiente
Incontinenza da sforzo
Test 4 discreto
Incontinenza da sforzo
Test 4 buono
Incontinenza da urgenza
in normotono
Incontinenza da urgenza
tono medio
Incontinenza da urgenza
tono alto
Incontinenza da urgenza
con dispareunia
Incontinenza da urgenza
con sacralgia
Incontinenza da urgenza
con uretrite
Instabilità vescicale
normotipo
Instabilità vescicale +
prolasso
Instabilità vescicale +
sacralgia
Instabilità vescicale +
ipertono
Instabilità vescicale +
vaginismo
Instabilità vescicale +
dispareunia
Incontinenza mista
normotono
Incontinenza mista tono
discreto
Incontinenza mista tono
buono
Dolore pelvico normotono
Dolore pelvico +
ipertono
Dolore pelvico +
prolasso
Incontinenza da sforzo +
prolasso 2°grado dinamico
Incontinenza da sforzo +
prolasso 2°grado statico
Incontinenza da sforzo +
prolasso 1°grado dinamico
Incontinenza da urgenza
+ prolasso 2°grado dinamico
Incontinenza da urgenza
+ prolasso 2°grado statico
Incontinenza da urgenza
+ prolasso 1°grado dinamico
================
+ Fitness Sport
================
8 Preparazione muscolare
Rinforzo muscolare
Mantenimento tono
Mantenimento forza
Mantenimento resistenza
Quadricipite debole
Quadricipite media forza
Quadricipite forte
============
+ Estetica
============
7 Drenaggio linfatico"
Drenaggio arto superiore
Drenaggio arto inferiore
Tono debole
Forza media
Resistenza media
Riscaldamento
(cellulite)
================
+ Fisioterapia
================
9 Discopatia
Protusione discale
Ernia del disco
Dolore viscerale
Dolore trigemino
Dolore ATM
Dolore mucoso
Dolore anale
Dolore vaginale
ELETTROSTIMOLATORE SEMPLICE
completo dei seguenti 13
programmi:
Tens
80/100Hz
Tens
40/80Hz
Tens 2/20Hz
Incontinenza da sforzo
Incontinenza da urgenza
Instabilità vescicale
Incontinenza mista
Dolore pelvico
Rinforzo muscolare
Drenaggio linfatco
Discopatia
Protusione discale
Ernia del disco
Opzionamelte si può
aggiungere una o più delle seguenti categorie:
=================
+ Tens speciali
=================
12
Dolore forte
Dolore medio
Dolore contenuto
Dolore dopo 5 giorni
Dolore dopo 10 giorni
Dolore cronico
Cefalea tensione
Dolore articolare
Dolore radicolare
Lombalgia superficiale
Dolore dorsale cervicale
Lombalgia profonda
====================
+ Neurostimolazione
====================
33
Incontinenza da sforzo
Test 0
Incontinenza da sforzo
Test 1
Incontinenza da sforzo
Test 2
Incontinenza da sforzo
Test 3
Incontinenza da sforzo
Test 4
Incontinenza da sforzo
Test 5/5+
Incontinenza da sforzo
Test 4 sufficiente
Incontinenza da sforzo
Test 4 discreto
Incontinenza da sforzo
Test 4 buono
Incontinenza da urgenza
in normotono
Incontinenza da urgenza
tono medio
Incontinenza da urgenza
tono alto
Incontinenza da urgenza
con dispareunia
Incontinenza da urgenza
con sacralgia
Incontinenza da urgenza
con uretrite
Instabilità vescicale
normotipo
Instabilità vescicale +
prolasso
Instabilità vescicale +
sacralgia
Instabilità vescicale +
ipertono
Instabilità vescicale +
vaginismo
Instabilità vescicale +
dispareunia
Incontinenza mista
normotono
Incontinenza mista tono
discreto
Incontinenza mista tono
buono
Dolore pelvico normotono
Dolore pelvico +
ipertono
Dolore pelvico +
prolasso
Incontinenza da sforzo +
prolasso 2°grado dinamico
Incontinenza da sforzo +
prolasso 2°grado statico
Incontinenza da sforzo +
prolasso 1°grado dinamico
Incontinenza da urgenza
+ prolasso 2°grado dinamico
Incontinenza da urgenza
+ prolasso 2°grado statico
Incontinenza da urgenza
+ prolasso 1°grado dinamico
================
+ Fitness Sport
================
8
Preparazione muscolare
Rinforzo muscolare
Mantenimento tono
Mantenimento forza
Mantenimento resistenza
Quadricipite debole
Quadricipite media forza
Quadricipite forte
============
+ Estetica
============
7
Drenaggio linfatico"
Drenaggio arto superiore
Drenaggio arto inferiore
Tono debole
Forza media
Resistenza media
Riscaldamento
(cellulite)
================
+ Fisioterapia
================
9
Discopatia
Protusione discale
Ernia del disco
Dolore viscerale
Dolore trigemino
Dolore ATM
Dolore mucoso
Dolore anale
Dolore vaginale
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ES-2CH:
ELETTROSTIMOLATORE PER USO PROFESSIONALE 2 CANALI
Professional
line:
Tens 80Hz-100Hz
E’ una frequenza utile per il dolore da tensione soprattutto
quando è acuto. Applicare gli elettrodi sul muscolo trapezio.
Evitare di posizione gli elettrodi sul collo e sulla nuca.
Tens 40Hz-80Hz
E’ una frequenza consigliata nel dolore di media intensità a
tendenza a cronicizzare, è utile anche per la prosecuzione del
trattamento dopo il periodo acuto. Nell’esempio della cefalea
miotensiva, gli elettrodi vanno posti sul trapezio evitando la
parte anteriore del collo e la nuca.
Tens 2Hz-20Hz
E’ una frequenza consigliata per mantenere lo stato di benessere
ottenuto con le alte frequenze. Nell’esempio delle lombalgie
applicare gli elettrodi lateralmente alla colonna sulle fossette
iliache posteriori.
Tens 2Hz
E’ una frequenza utile per allenare la muscolatura, sedare il
sistema nervoso centrale e stimolare endorfine, encefaline utili
per creare una sensazione di benessere generalizzata.
L’applicazione può essere fatta in qualsiasi zona del corpo
evitando la parte anteriore del collo e il passaggio delle
correnti sul cuore.
Incontinenza da sforzo
E’ una corrente indicata per recuperare la tonicità dei muscoli
del pavimento pelvico che predilige l’alta frequenza. Con questa
operazione in un periodo di tempo contenuto si può correggere
l’incontinenza urinaria da sforzo. Un canale viene applicato
tramite sonda per via vaginale o rettale, l’altro va applicato
per via transpubica con elettrodo uno sul pube e uno in
posizione sacrale.
Incontinenza da urgenza
E’ un disturbo legato alla sovraeccitazione del sistema nervoso
centrale soprattutto della regione sottocorticale. La frequenza
che viene utilizzata è bassa e ha un’azione di sedazione
centrale. Un canale viene applicato per via vaginale tramite
sonda, l’altro per via transpubica: un elettrodo sul pube
l’altro in posizione lombale o sacrale.
Instabilità vescicale
E’ un disturbo a carico del muscolo detrusore vescicale e dello
sfintere interno. E’ indicata una corrente mista alternando
cicli di alta frequenza e cicli di bassa frequenza che
consentono il rinforzo della muscolatura, la stabilizzazione e
la sedazione del muscolo detrusore. Un canale viene applicato
per via transpubica e un canale per via vaginale con sonde
appropriate.
Incontinenza mista
Essendo una patologia a carattere variabile, sensibile alle
sollecitazioni, accompagnata da disturbi dolorosi che ne
impediscono la classificazione, abbiamo proposto una frequenza
mista, per facilitare la tolleranza al dolore è stata abbassata
la larghezza dell’impulso. Gli elettrodi vanno applicati per via
transpubica e per via vaginale con apposita sonda.
Dolore pelvico
Il dolore pelvico è caratterizzato da dispareunia, spasmo,
riduzione della motilità volontaria, disturbi della sensibilità
e disturbi comportamentali con alterazione dell’immagine
corticale in soggetti estremamente ansiosi o depressi. Abbiamo
proposto un’alta frequenza in fase iniziale. Successivamente è
consigliato l’utilizzo di basse frequenze per sedare il sistema
di afferenze dolorose della pelvi. Gli elettrodi vanno applicati
per via transpubica e per via vaginale con apposita sonda.
Adattamento muscolare
E’ una frequenza consigliata per i cedimenti muscolari e per il
mantenimento della muscolatura in assenza di sinergie. Può
essere applicata in varie situazioni, per esempio quando c'è
un’insufficienza muscolare con particolare debolezza di alcuni
fasci muscolari. Nell’esempio dell’insufficienza neuromuscolare
post-chirurgica del ginocchio vanno applicati uno sul vasto
mediale, l’altro sullo retto del quadricipite, uno sulla fascia
lata, l’altro in prossimità della coscia.
Rinforzo muscolare
E’ indicato quando c’è debolezza muscolare soprattutto nel
periodo post-acuto, serve a recuperare quelle strutture
neuromuscolari che manifestano un’attività insufficiente. Con
l’allenamento proposto si intende stimolare le fibre fasiche con
una bassa frequenza e le fibre toniche con un’alta frequenza.
Nell’esempio del recupero della muscolatura della coscia, gli
elettrodi vanno posti uno sul vasto mediale uno sul quadricipite
retto, uno sulla fascia lata e uno in prossimità della coscia.
Training muscolare
Si intende proporre due frequenze di bassa e media intensità
indicate per il mantenimento prolungato nel tempo delle
performance neuromuscolari nello sportivo o nelle debolezze
legate all’avanzamento dell’età. Gli elettrodi vanno posizioni
sul vasto mediale e sul quadricipite retto, sulla fascia lata e
in prossimità della coscia.
Drenaggio linfatico
E’ un programma utile per ridurre i linfedemi linfostatici da
stanchezza o da ristagno di linfa. E’ indicato nelle irritazioni
del connettivo come le pannicoliti adipose meglio conosciute
come celluliti. Lo sweep in frequenza che caratterizza la
stimolazione, la rende gradevole, produce una spremitura della
pelle e allena la muscolatura evitando il ristagno linfatico.
Esempio di trattamento: applicare due elettrodi sotto l’ombelico
e due sopra vicino al plesso solare.
Sofferenza del disco intervertebrale
Programma indicato per ridurre le affezioni paravertebrali
soprattutto da disco mobile e da alterazione posturale. Gli
elettrodi vanno applicati in posizione paravertebrale due sopra
la posizione del dolore e due sotto.
Lombosciatalgia
E’ un dolore a carico del disco intevertebrale che irrita il
nervo. Proponiamo una media frequenza che ha un effetto
antalgico duraturo e che allo stesso tempo rilassa la
muscolatura. Gli elettrodi vanno posti in paravertebrale o lungo
il decorso del nervo.
Lombalgia
E’ un dolore a carattere cronico, intermittente e alcune volte
anche acuto come “il colpo della strega”. Consigliamo una doppia
alta frequenza evitando l’effetto di adattamento. Gli elettrodi
vanno posizionati in paravertebrale due sopra e due sotto.
Cefalea miotensiva
E’ spesso un sintomo legato allo stress che produce tensione a
livello del collo o alla base della nuca. Proponiamo una bassa
frequenza con sweep in larghezza d’impulso per rendere gradevole
il massaggio effettuato dalla corrente. Gli elettrodi vanno
posizionati due sui muscoli trapezi e due nell’interlinea
scapolare o in posizione paravertebrale cervico dorsale.
Tens
speciali
Dolore forte
E’ un dolore che compare all’improvviso e che tende a bloccare
l’articolazione o a produrre dei crampi muscolari. Il programma
proposto permette di scansionare in frequenza la soglia di
afferenza del dolore sedando la parte anche in pochi giorni. Il
trattamento è molto gradevole e facilita il rilassamento.
Nell’esempio del “mal di schiena” che compare dopo il
sollevamento di un peso, normalmente con l’ausilio anche di
altri presidi la stimolazione permette di creare un certo
benessere tollerando più facilmente il dolore. Gli elettrodi
vanno applicati in paravertebrale due sopra e due sotto la zona
del dolore.
Dolore medio
E’ rappresentato da quel periodo di passaggio fra l’acuto e il
dolore contenuto o cronico, si consiglia di utilizzare un sweep
in frequenze più basso rispetto al dolore acuto. Questo tipo di
stimolazione si utilizzerà fino al contenimento del dolore. La
posizione degli elettrodi nell’esempio del “mal di schiena” è
due sopra e due sotto la zona di dolore.
Dolore contenuto
E’ un dolore di moderata intensità dove è consigliato utilizzare
delle basse frequenze che riducono il ricordo doloroso e
stimolano più efficacemente le endorfine e le encefaline
prolungando il benessere ottenuto dalla cura. Gli elettrodi per
il ginocchio vanno applicati due sotto la rotula e due sopra la
rotula.
Dolore dopo 5 giorni
E’ una procedura che è consigliata per agevolarvi nel
programmare le vostre sedute di trattamento. Si presume che dopo
cinque giorni il dolore si sia attenuato e per tanto si propone
frequenze di media grandezza con alternanza di bassa e media
frequenza e una larghezza d’impulso sostenuta. Gli elettrodi nel
caso di un dolore al ginocchio o al gomito vanno posizionati due
a monte e due a valle rispetto l’articolazione.
Dolore dopo 10 giorni
Per mantenere il benessere dalle precedenti stimolazioni è
necessario abbassare la frequenza in modo che i trattamenti
effettuati possano durare nel tempo. Nel caso del “mal di
schiena” ad esempio si applicano due elettrodi sopra e due sotto
la zona del dolore.
Dolore cronico
Per aiutarci a convivere con alcuni disturbi il corpo produce
delle sostanze come le endorfine e le encefaline che vengono
sollecitate e stimolate dalle basse frequenze. Nel caso di un
dolore al gomito o nel caso del “mal di schiena” si consiglia di
posizionare due elettrodi a monte e due a valle rispetto il
dolore rispettando la soglia del dolore.
Cefalea tensione
E’ un disturbo da tensione muscolare che alcune volte produce
“mal di testa”. Si consiglia una stimolazione ad alta frequenza
rispettando la soglia di dolore o di fastidio. Gli elettrodi
vanno posizionati sul trapezio e sull’interlinea scapolare.
Dolore articolare
E’ il classico dolore da artrosi dove è necessario ridurre
la sintomatologia senza incidere in modo particolare sulle
componenti limitrofe. In un dolore al ginocchio per esempio
si consiglia di applicare gli elettrodi due sopra e due
sotto la rotula.
Dolore radicolare
E’ un dolore che interessa il decorso del nervo ed è spesso
espressione di sofferenza neurogena con sintomatologia distale.
Si consiglia di applicare gli elettrodi nel decorso del nervo
dove la persona ha maggiore disturbo.
Lombalgia superficiale
E’ il classico “mal di schiena” dove non è coinvolta in modo
particolare alcuna struttura. Non è indicata in modo particolare
una frequenza specifica, pertanto si consiglia una doppia alta
frequenza. Gli elettrodi vanno applicati due a monte e due a
valle rispetto il dolore.
Dolore dorsale cervicale
E’ un dolore che può derivare da diversa eziologia, per esempio
da disturbi provenienti dall’articolazione mandibolare. Si
propone una stimolazione di media frequenza classica allo scopo
di detendere la muscolatura cervico dorsale. Gli elettrodi vanno
posizionati due sul trapezio e due nell’interlinea scapolare.
Lombalgia profonda
E’ un dolore che interessa le radici nervose, la dura o lo
spazio epidurale molto sensibile alla compressione del disco.
Molto spesso è un dolore che coinvolge la schiena e le natiche
con un disturbo che interessa anche il muscolo piriforme. Le due
frequenze proposte hanno lo scopo di sedare e detendere la
muscolatura. Gli elettrodi vanno posizionati a circoscrivere la
parte dolorosa.
Neurostimolazione
Incontinenza da sforzo Test 0
La frequenza proposta comprende la stimolazione fasica e tonica
con una buona ampiezza d’impulso per reclutare più unità motorie
possibili utili alla contrazione base. La stimolazione viene
effettuata tramite una sonda vaginale e comprende anche la
stimolazione transpubica. Il test della paziente è zero, cioè
nessuna contrazione e molte sinergie.
Incontinenza da sforzo Test 1
Il trattamento indicato segue l’andamento favorevole del
recupero neuromuscolare del paziente. Si abbassa di frequenza
mantenendo la doppia stimolazione fasica e tonica per facilitare
il recupero della componente fasica e sedare il sistema nervoso
centrale. Gli elettrodi vanno applicati per via transpubica e
per via vaginale. Il test rivelato è 1, cioè leggera contrazione
fasica e sinergie compensatorie.
Incontinenza da sforzo Test 2
La frequenza consigliata è alta con l’aggiunta di una bassa
frequenza che facilita la componente fasica, si aumenta il tempo
di lavoro e si riduce il tempo di riposo. La stimolazione viene
eseguita sempre per via vaginale o rettale e per via
transpubica. Il test 2 è caratterizzato da una discreta
contrazione fasica, dall’assenza della tonica e discrete
sinergie.
Incontinenza da sforzo Test 3
Si utilizza una doppia media frequenza con una breve pausa per
migliorare la componente tonica facilitata dalla componente
fasica. Il test 3 consiste nel verificare la presenza della
tenuta tonica, la presenza di una buona componente fasica e la
riduzione significativa delle sinergie compensatorie. La
stimolazione viene eseguita per via vaginale o rettale e con
elettrodi transpubici.
Incontinenza da sforzo Test 4
E’ considerato un buon risultato ottenere una buona contrazione
tonica assieme alla capacità di produrre un buon rilassamento.
Si predilige l’alta frequenza con dei brevi periodi di pausa. La
stimolazione è per via vaginale o rettale con l’aggiunta della
transpubica. Il test si rivela con 6 secondi di contrazione
efficaci ripetuti per 3 volte con una pausa in rilassamento
efficace e assenza di sinergie.
Incontinenza da sforzo Test 5/5+
Nell’incontinenza da sforzo 5 si ha una buona performance
muscolare. Per le caratteristiche biologiche del paziente in
certi casi persiste ancora l’incontinenza, pertanto è
consigliato un mantenimento della cura con stimolazioni
appropriate ad alta frequenza. Normalmente al test non c’è
nessuna fatica muscolare, siamo in assenza di sinergie, ma c’è
la necessità di mantenere una corretta attività muscolare per
evitare lo scadimento strutturale. Il test si rileva valutando
la tenuta durante 6 secondi per 3 volte in assenza di sinergie e
la capacità di rilassamento completo dopo la contrazione. Gli
elettrodi vanno in posizione transpubica e vaginale o rettale.
Incontinenza da sforzo Test 4 sufficiente
E’ una corrente indicata per recuperare la tonicità dei muscoli
del pavimento pelvico che predilige l’alta frequenza. Con questa
operazione in un periodo di tempo contenuto si può correggere
l’incontinenza urinaria da sforzo. Gli elettrodi: un canale
viene applicato tramite sonda per via vaginale o rettale l’altro
canale va applicato per via transpubica con elettrodo sul pube e
l’altro in posizione sacrale.
Incontinenza da sforzo Test 4 discreto
E’ una stimolazione indicata per il mantenimento delle
performance neuromuscolari ottenute tramite un ciclo di
trattamenti e dove si sia raggiunto il test 4. Equivale a una
discreta forza e controllo muscolare sia nella componente fasica
che tonica. Il test si rileva valutando la tenuta in contrazione
del movimento per 6 secondi per 3 volte (corrispondente ad
un’elettromiografia di 70μV) in assenza di sinergia addominale.
La stimolazione è monopolare transpubica con sonda in posizione
vaginale o rettale.
Incontinenza da sforzo Test 4 buono
E’ una stimolazione che serve a mantenere il circuito
neuromuscolare efficiente per opporsi alle perdite di urina
sotto sforzo pur avendo una buona contrattilità muscolare e un
buon controllo perineale sia nella componente fasica che tonica.
Corrisponde ad un esame elettromiografico di 70 μV con tenuta di
6 secondi per 3 volte in assenza di sinergia controlaterale. La
stimolazione è monopolare transpubica con sonda in posizione
vaginale o rettale.
Incontinenza da urgenza in normotono
E’ un disturbo legato alla sovra eccitazione del sistema nervoso
centrale soprattutto della regione sottocorticale. La frequenza
che viene utilizzata è bassa ed ha un’azione di sedazione
centrale. Gli elettrodi: un canale per via vaginale tramite
sonda l’altro canale per via transpubica, un elettrodo sul pube
l’altro in posizione lombale o sacrale.
Incontinenza da urgenza tono medio
L’eccitazione sottocorticale è in via di stabilizzazione, per
evitare l’aggravamento necessita pertanto di un intervento di
sedazione più efficace del normotono con l’introduzione di una
doppia frequenza di sedazione. La componente dolorosa è medio
bassa e pertanto la persona tollera la doppia bassa frequenza
evitando l’accomodamento delle fibre. Si applica un elettrodo
sonda per via vaginale e una stimolazione transpubica sempre di
bassa frequenza.
Incontinenza da urgenza tono alto
Il tono alto nell’urgenza menzionale è sinonimo di sofferenza
neurogena e di spasmo neuromuscolare spesso legati a
coccigodenia, dispareunia che produce l’urgenza, instabilità
detrusoriale causata dal dolore viscerale e la componente
ansiogena che produce un disturbo comportamentale. La
stimolazione viene fatta per via vaginale e transpubica con la
medesima frequenza.
Incontinenza da urgenza con dispareunia
L’instabilità detrusoriale e il dolore vaginale di origine
radicolare caratterizzano la sofferenza neurogena con spasmo
zonale e difficoltà alla penetrazione. Si propone una media
frequenza per ridurre il dolore e sedare il sistema nervoso
centrale, premessa necessaria per passare successivamente a
frequenze più basse. Si consiglia di utilizzare questa frequenza
per un periodo limitato di trattamento. Le zone di applicazione
sono la zona vaginale introdotta con una buona quantità di crema
lubrificante e transpubica per sedare le afferenze dal plesso
lombosacrale.
Incontinenza da urgenza con sacralgia
E’ un dolore che si ripercuote sul pavimento pelvico
coinvolgendo i costrittori della vagina bulbocavernoso e
ischiocavernoso. Si consiglia un’alta frequenza per un periodo
limitato di tempo per correggere l’arcoriflesso doloroso
proveniente dalle radici S2 S3 S4 S5 che di solito producono
dolore o per trauma diretto o per forme di tipo reumatico o
artrosico. La stimolazione viene svolta per via vaginale o
rettale a seconda dell’interesse e coinvolgimento della zona e
per via transpubica per ridurre le afferenze dolorose
provenienti dalla regione sacrale.
Incontinenza da urgenza con uretrite
E’ un disturbo che spesso viene confuso con la cistite batterica
e dove la sua patogenesi è riconducibile a una sofferenza della
regione lombosacrale interessante il disco lombare (di solito L4
L5) o più semplicemente il cutaneo superficiale che produce il
dolore retropubico spesso scambiato per cistite ma in assenza di
batteri (cistite asettica). La stimolazione elettrica proposta è
limitata al periodo di tempo necessario per ridurre il dolore a
carico delle radici nervose che producono per via riflessa un
dolore viscerale e una fibromialgia del pavimento pelvico nei
casi peggiori. La stimolazione viene svolta con un elettrodo per
via vaginale o rettale e una stimolazione transpubica per
attenuare la sensazione dolore durante il trattamento.
Instabilità vescicale normotipo
E’ un disturbo a carico del muscolo detrusore vescicale e dello
sfintere interno. E’ indicata una corrente mista alternando
cicli di alta frequenza e cicli di bassa frequenza che
consentono il rinforzo della muscolatura e la stabilizzazione e
la sedazione del muscolo detrusore. Gli elettrodi: un canale
transpubico e un canale per via vaginale con sonde appropriate.
Instabilità vescicale + prolasso
L’inversione del comando associata all’instabilità dello
detrusore e dello sfintere interno con indebolimento del
pavimento pelvico, anche a causa di parziale denervazione o di
lesione muscolare post - partum conseguente prolasso, danno
indicazione all’elettroterapia per recuperare l’insufficienza
neuromuscolare e stabilizzare nello stesso tempo il detrusore
senza modificare sostanzialmente l’assetto del prolasso.
Pertanto è indicata una stimolazione ad alta frequenza per un
periodo limitato di tempo per recuperare la componente tonica
con una potenza leggermente al di sopra della tolleranza
soggettiva. Un elettrodo sonda è applicato per via vaginale o
rettale e l’altro per via transpubica per recuperare la
componente vescicale.
Instabilità vescicale + sacralgia
Il sovrapporsi di un dolore sacrale e un dolore viscerale di
solito producono instabilità vescicale per sovra eccitazione
strutturale. Pertanto si consiglia una doppia
elettrostimolazione ad alta e bassa frequenza per ridurre il
dolore e stabilizzare la vescica. Gli elettrodi: una sonda per
via vaginale o rettale e l’altra per via transpubica.
Instabilità vescicale + ipertono
L’instabilità vescicale necessita di una bassa frequenza e
l’ipertono necessita di un’alta frequenza se causato dal dolore
a carico del perineo almeno per un periodo limitato di tempo.
Dopo aver ottenuto la riduzione del tono si consiglia una
terapia adatta per la stabilità della vescica quindi una bassa
frequenza. Elettrodi: una sonda per via vaginale o rettale e una
stimolazione transpubica.
Instabilità vescicale + vaginismo
Il vaginismo è un disturbo psico - comportamentale
caratteristico delle persone giovani che hanno in qualche modo
sofferto di disturbi lombosacrali e somatizzato successivamente
come dolore viscerale caratterizzato da fobie alla penetrazione
e dolore alla palpazione endocavitaria associato a
spasmo-ipertono anale. La stimolazione può essere svolta per via
vaginale o per via rettale con una buona dose di crema antalgica
e associata alla stimolazione transpubica per un periodo di
tempo sufficiente a proporre una terapia più idonea.
Instabilità vescicale + dispareunia
Il dolore perineale di origine sacrale senza la componente psico
- comportamentale (dispareunia) produce una sovra eccitazione
delle strutture neurogene e neuromuscolari abbassando il
controllo della corteccia rispetto i nuclei della base causando
l’instabilità vescicale. Per un periodo limitato di tempo si
consiglia l’utilizzo della doppia frequenza, alta e media, per
ridurre lo spasmo e predisporre alla stabilizzazione vescicale,
poi una terapia più idonea con basse frequenze. Elettrodi: una
sonda per via vaginale o rettale l’altra transpubica.
Incontinenza mista normotono
Essendo una patologia a carattere variabile e sensibile alle
sollecitazioni solitamente accompagnata da disturbi dolorosi che
ne impediscono la classificazione si propone una frequenza mista
considerando una tolleranza relativamente al dolore abbassando
la larghezza dell’impulso. Gli elettrodi sono applicati per via
transpubica e per via vaginale con apposita sonda.
Incontinenza mista tono discreto
La doppia frequenza utilizzata in presenza di tono discreto
consente di recuperare l’insufficienza e stabilizzare nello
stesso tempo il detrusore che a volte prevale sulla componente
neuromuscolare. Elettrodi: una sonda per via vaginale o per via
anale l’altra per via transpubica.
Incontinenza mista tono buono
La componente neuromuscolare che predilige la contrazione tonica
e altera la contrazione fasica con una instabilità del detrusore
è caratteristica delle donne giovani in piena attività fisica.
La stimolazione proposta a media e bassa frequenza permette di
stabilizzare il detrusore senza interferire sulla componente
fasica in modo significativo. La stimolazione è per via vaginale
con elettrodo sonda o rettale e transpubica monopolare.
Dolore pelvico normotono
Il dolore pelvico è caratterizzato da dispareunia, spasmo,
riduzione della motilità volontaria, disturbi della sensibilità
e disturbi comportamentali con alterazione dell’immagine
corticale in soggetti estremamente ansiosi e talune volte
depressi. Si propone un’alta frequenza in fase iniziale, poi si
consiglia l’utilizzo di basse frequenze per sedare il sistema di
afferenze dolorose della pelvi. La stimolazione è per via
vaginale con elettrodo sonda o rettale e transpubica monopolare.
Dolore pelvico + ipertono
Il dolore anche se non chiaro nella sua origine (per esempio a
carico del piriforme) molto spesso produce ipertono e
conseguente dispareunia non ancora definita a carico di alcune
fibre con fibromialgia. si consiglia una media frequenza per
stimolare le endorfine e le encefaline che dovrebbero ridurre la
sintomatologia zonale. L’applicazione viene svolta con una sonda
vaginale o rettale associata alla stimolazione transpubica.
Dolore pelvico + prolasso
Lo stress prodotto sui tessuti dal prolasso si traduce in un
senso di pesantezza e di dolore viscerale. La riduzione del tono
del perineo facilita la comparsa del prolasso e quindi del
dolore pelvico. Il prolasso di primo grado può essere stimolato
senza alcuna controindicazione pertanto si propone come cura
un’alta frequenza che coinvolge e stimola le fibre toniche
riattivando il pavimento pelvico e togliendo il senso di peso
prodotto dagli organi soprattutto la sera o in presenza di
costipazione. La stimolazione è per via vaginale o rettale,
accompagnata dalla stimolazione transpubica.
Incontinenza da sforzo + prolasso 2°grado dinamico
L’inginocchiamento della vescica e il movimento “sali e scendi”
del prolasso e dell’apparato viscerale non permettono la
stimolazione elettrica della muscolatura. Andare a modificare
troppo l’assetto del prolasso non è consigliato, pertanto si
ritiene utile moderare l’intensità di stimolazione effettuando
comunque la terapia indicata. La stimolazione proposta coinvolge
la muscolatura fasica e tonica anche in previsione di un
eventuale aggravamento che ci orienta verso la riabilitazione
chirurgica. La stimolazione va svolta per via vaginale o rettale
con elettrodo sonda moderando l’intensità di stimolazione e per
via transpubica monopolare con un’intensità più elevata e ben
percepita dalla persona.
Incontinenza da sforzo + prolasso 2°grado statico
Anche se l’indicazione di questo prolasso è chirurgica, nel caso
in cui ci siano delle persone che non intendono sottoporsi
all’intervento, si consiglia di preparare il pavimento pelvico
per una eventuale riabilitazione chirurgica e post-chirurgica.
Le frequenze consigliate sono due a media e bassa frequenza con
una intensità moderata sufficiente a riattivare la muscolatura
perineale senza provocare ulteriore protrusione degli organi. La
sonda è applicata per via vaginale o rettale e l’altra per via
transpubica.
Incontinenza da sforzo + prolasso 1°grado dinamico
Si riduce con estrema facilità, molto spesso la guarigione è
completa quindi di conseguenza anche l’incontinenza dovrebbe
scomparire in breve tempo. Si consiglia comunque di rivedere il
trattamento uno o due volte l’anno per mantenere o migliorare le
performance perineali con una doppia elettrostimolazione che
predilige la componente tonico - fasica, in attesa di una
terapia più idonea a stabilizzare la struttura. La stimolazione
viene fatta con sonda vaginale o rettale e per via transpubica
alla medesima frequenza.
Incontinenza da urgenza + prolasso 2°grado dinamico
L’urgenza minzionale e la dinamicità del prolasso che si abbassa
e solleva come uno “yo-yo” ci rende ottimisti nel pensare che il
prolasso sia a carico di un disturbo comportamentale, legato ad
una inversione del comando senza particolari danni anatomici.
L’urgenza in questo caso è caratterizzata dal dolore provocato
dallo stiramento degli organi e delle strutture algo-sensibili
in soggetti particolarmente apprensivi o con dolori lombosacrali
strutturati. La stimolazione proposta è pertanto una doppia
bassa frequenza che può essere mantenuta anche per lunghi
periodi di tempo. L’intensità non deve essere troppo elevata per
evitare l’innescarsi di sinergie che potrebbero aggravare la
sintomatologia. La stimolazione avviene con sonda vaginale o
rettale e transpubica con una intensità ben percepita dalla
persona.
Incontinenza da urgenza + prolasso 2°grado statico
Anche se l’indicazione è chirurgica, si potrebbe trovare la
persona che non è interessata alla riabilitazione chirurgica
pertanto si propone il mantenimento efficiente della struttura.
Facendo attenzione a non aggravare ulteriormente il prolasso e
mantenendo una intensità elettrica poco sopra della soglia, si
riesce a riattivare e preparare la struttura pelvica alla
riabilitazione pre e post chirurgica. Allo stesso tempo si cerca
di recuperare la componente fasica sedando la componente
comportamentale e facilitando il recupero della muscolatura
tonica. Una stimolazione è per via vaginale con elettrodo sonda
e/o per via rettale e l’altra è transpubica monopolare con
intensità ben percepita anche al di sopra della soglia.
Incontinenza da urgenza + prolasso 1°grado dinamico
La doppia componente che segnala una sofferenza neurogena a
carico della muscolatura e a carico del detrusore orienta verso
una stabilizzazione neuromuscolare centrale e periferica con
riattivazione e recupero del prolasso di solito in maniera
completa. La bassa frequenza riduce notevolmente il disturbo
centrale ed allena la muscolatura senza aggravare il prolasso.
Si consiglia di non stimolare con intensità troppo elevate la
parte per evitare di prolassare ulteriormente la struttura. La
stimolazione viene eseguita per via transpubica e per via
vaginale con elettrodo sonda vaginale o anale.
Fitness
Sport
Preparazione muscolare
è un tipo di elettrostimolazione che serve a preparare l'atleta
Ad in un allenamento più efficace pertanto si propone questo
tipo di trattamento per ottenere una performance adatta a
completare uno sviluppo idoneo . La frequenza che abbiamo
utilizzato è un'alta frequenza con un forte impulso elettrico
che serve a preparare la muscolatura quando questa non è pronta.
Gli elettrodi vanno applicati se facciamo l'esempio di una
stimolazione all'arto inferiore uno sul quadricipite sulla
fascia lata nella posizione inferiore l'altro dalla stessa parte
nella posizione superiore, gli altri due elettrodi vanno
applicati medialmente uno sotto e uno sopra.
Rinforzo muscolare
lo scopo del trattamento è quello di integrare l'attività
atletica svolta quotidianamente e la stimolazione proposta è
costituita da una doppia componente abbiamo una componente
fasica e una componente tonica. Queste due componenti permettono
di stimolare le fibre lente e le fibre veloci aumentando il
reclutamento muscolare. Se facciamo per esempio un'applicazione
all'arto superiore è necessario porre due elettrodi distalmente
e due elettrodi in posizione prossimale.
Mantenimento tono
molto spesso ci si trova nella condizione di non poter
frequentare la palestra per motivi vari e per mantenere allenata
la muscolatura è necessario stimolare prevalentemente le alte
frequenze quindi frequenze che mantengono la tenuta muscolare e
mantengono le performance acquisite. Se facciamo l'esempio
dell'arto inferiore riferito alla muscolatura del quadricipite
consigliamo di porre gli elettrodi due distalmente e due in
posizione prossimale.
Mantenimento forza
dopo un periodo di allenamento può nascere la necessità di
mantenere o di sviluppare la forza l'elettrostimolazione che noi
proponiamo è composta da una doppia elettrostimolazione a bassa
frequenza che permette di attivare sia le fibre toniche che le
fibre fasiche migliorando la forza o mantenendo la forza che uno
ha acquisito durante il periodo di allenamento. Sempre per fare
un esempio sulla muscolatura dell'arto inferiore poniamo due
elettrodi in posizione distale e due elettrodi in posizione
prossimale.
Mantenimento resistenza
per mantenere l'attività svolta in palestra e per migliorare la
resistenza muscolare è necessario utilizzare una bassa frequenza
che permette di fare delle contrazioni intense e ripetitive come
una vera propria ginnastica. È possibile abbinare alla
stimolazione elettrica una resistenza posta sulla mano o sul
piede in caso di stimolazione dell'arte inferiore o superiore.
Gli elettrodi vanno posizionati due prossimamente e due
distalmente.
Quadricipite debole
quando ci si trova a iniziare un'attività di allenamento e
magari si inizia con muscolatura debole è necessario utilizzare
una frequenza alta non solo per riscaldare la muscolatura ma
anche per reclutare quei neuroni dormienti che con le alte
frequenze possono essere reclutati. Pertanto abbiamo consigliato
questo tipo di stimolazione che rientra in tutti i protocolli
internazionali e che allo scopo di rinforzare il muscolo e il
circuito neuromuscolare. Gli elettrodi vanno posizionati due
prossimamente e due distalmente ad una certa distanza.
Quadricipite media forza
nell'allenamento talune volte si ha la necessità di aumentare la
forza questo programma potrebbe essere utile per passare da una
forza media ad una forza più alta ed è per questo che abbiamo
proposto una doppia frequenza una bassa e una alta frequenza per
coinvolgere sia le fibre fasi che le fibre toniche. Va detto che
l'allenamento deve essere svolto con una certa frequenza
soprattutto nell'arco del mese questo per ottenere buoni
risultati. Nell'esempio della muscolatura addominale due
elettrodi vanno posti sopra il pube e due elettrodi vanno sopra
l'ombelico.
Quadricipite forte
con la muscolatura forte quindi si presume un atleta
specializzato ed allenato abbiamo consigliato due blocchi di
allenamento specifici dove si interviene con una stimolazione
moderata e una stimolazione più intensa questa non solo per
mantenere la muscolatura ottenuta con gran fatica ma anche le
per migliorarla dal punto di vista qualitativo. Nel caso della
stimolazione addominale poniamo due elettrodi sopra l'ombelico e
due elettrodi vicino al pube.
Estetica
Drenaggio connettivale
nella terapia estetica il connettivo assume importanza
fondamentale per gli eventuali inestetismi e la presenza di
pannicoliti
e il drenaggio connettivale serve a ridurre il ristagno
linfatico che talune volte si presenta come antiestetico e
talune volte anche come doloroso. Abbiamo proposto pertanto uno
sweep di frequenze che varia da 100 Hz a 2 Hz perché riteniamo
utile la scansione e per rendere gradevole la stimolazione in un
tempo di circa cinque secondi. Questo permette di favorire
l'osmosi e favorire la pressione linfatica producendo un
massaggio gradevole. Per l'arto inferiore consigliamo di porre
due elettrodi sul polpaccio e due elettrodi sulla coscia
mantenendo una stimolazione ragionevole che non deve essere
troppo forte ma sufficiente a produrre una buona contrazione
muscolare.
Drenaggio linfatico arto superiore
il drenaggio dell'arto superiore serve nel caso in cui si
produca un linfedema che interessi il braccio e si estenda
talune volte anche la mano. Significa una situazione di
peggioramento che ritiene una particolare attenzione soprattutto
in pazienti che sono state operate. Consigliamo di utilizzare
questo tipo di stimolazione non solo per fare prevenzione in
eventuali linfedemi che potrebbero sopraggiungere anche dopo
circa un anno dall'intervento chirurgico ma potrebbe essere
utile per quegli arti superiori che tendono ad aumentare di
volume per vari motivi come compressione dal reggiseno o
infiammazione alla spalla di vario genere. Abbiamo consigliato
anche in questo caso un'alta frequenza con un o sweep in bassa
frequenza e con l'intensità di stimolazione ridotta rispetto
all'arto inferiore. Per quanto riguarda l'applicazione è
consigliato mettere due elettrodi distalmente vicino alla mano o
sotto al polso e due elettrodi prossimalmente vicino alla spalla
o sui lati del braccio.
Drenaggio linfatico arto inferiore
Si utilizza normalmente questo programma per gli inestetismi o
per linfedemi conseguenti a patologie legate all'età come le
vasculiti e insufficienze vascolari che producono ristagno di
edema soprattutto a livello della gamba e del piede. La
stimolazione deve essere fatta per lungo periodo di tempo e
aiutata con qualche ausilio come calze elastiche o bende
elastiche. Lo sweep delle frequenze che varia da un'intensità
bassa con sweep in frequenza da 2 a 50 Hz in modo da rendere
piacevole la stimolazione. È ovvio che l'arto inferiore
necessità di una maggiore potenza rispetto all'arto superiore.
Gli elettrodi vanno posizionati a seconda delle necessità e dove
è situato il gonfiore nel caso di un ristagno a livello
dell'arto inferiore consigliamo l'applicazione degli elettrodi
due sul piede e due a livello dei polpacci.
Tono debole
anche in ambito estetico ci si può trovare a dover migliorare
alcune performance muscolari e pertanto abbiamo proposto questo
tipo di corrente di media alta frequenza con treni di impulsi
che servono a rinforzare la muscolatura e a proporre un tipo di
ginnastica di mantenimento utile a integrare i trattamenti che
abbiamo descritto sopra. Inutile consigliare che l'esercitazione
deve essere fatta per almeno un mese con dei tempi adeguati di
trattamento se andiamo per esempio a stimolare la muscolatura
addominale consigliamo magari prima di fare un linfodrenaggio
poi stimolare con questo tipo di correnti per riattivare la
muscolatura. Quindi due elettrodi vanno posizionati sopra il
pube e due elettrodi vanno posizionati sopra l'ombelico.
Forza media
dopo un periodo di allenamento con le alte frequenze riteniamo
utile proporre un mantenimento con le medie e le basse frequenze
che servono a stimolare la doppia componente muscolare la
componente tonica e la componente fasica questo per migliorare
non solo la tenuta muscolare ma anche la velocità e le
performance muscolari. Gli elettrodi vanno posizionati due in
posizione prossimale e due in posizione distale a seconda del
segmento che abbiamo scelto.
Resistenza media
per sviluppare la resistenza è necessario proporre una bassa
frequenza che permetta di mantenere nel tempo le performance
acquisite con l'allenamento soprattutto comunque facilitarne il
mantenimento senza fare particolare sforzo. Gli elettrodi vanno
posizionati se applicati all'arto inferiore due lateralmente
alla coscia nella parte distale e due lateralmente alla coscia
nella parte prossimale.
Riscaldamento (cellulite)
prima di qualsiasi attività sarebbe necessario fare un buon
riscaldamento utile anche come preparazione al massaggio o a
un'attività ginnica questo per consumare energia e per ridurre
lo spessore di grasso che di solito tende a depositarsi sulla
muscolatura. Questo trattamento serve a integrare qualsiasi
scelta che l'operatore intende svolgere sul paziente sia legata
ad una debolezza muscolare sia legata al dolore o legata a un
linfedema. Gli elettrodi come negli altri trattamenti vanno
applicati due prossimamente e due distalmente con una certa
distanza tra l'uno all'altro.
Fisioterapia
Discopatia
il mal di schiena molto spesso è provocato dalla discopatia cioè
da un dolore del disco intervertebrale. Detta discopatia causa
mal di schiena che di solito si riduce nel giro di quattro
cinque giorni passando da una fase acuta a una sub acuta e il
dolore dovrebbe scomparire nell'arco di cinque giorni. Di solito
compare o per un atteggiamento viziato del corpo per cattive
abitudini di vita o per aver sollevato un peso pertanto la
terapia che noi consigliamo è una terapia relativamente
aggressiva e utilizziamo delle basse frequenze per prevenire
eventuali ricadute e con uno scopo ampiamente sedativo. Gli
elettrodi vanno applicati lateralmente alla zona di dolore con
una distanza minima di almeno tre quattro centimetri l'uno
dall'altro circondando la zona del dolore.
Protrusione discale
la protrusione discale si produce in conseguenza la ad uno
sforzo a un colpo di tosse o uno starnuto senza controllo sulla
muscolatura della schiena. La protrusione si può presentare su
tutta la colonna vertebrale o localizzarsi in un ambito ben
preciso causando il mal di schiena. La protrusione è un secondo
stadio dopo la discopatia quindi a uno stato avanzato che ci
segnala un ulteriore aggravamento della schiena anche il dolore
sarà molto più forte della discopatia. Per evitare di aggravare
la struttura è necessario prevenire stimolando la muscolatura
affinché contenga la mobilità discale ed eviti un ulteriore
protrusione o l'evoluzione in ernia del disco. La stimolazione
proposta coinvolge sia le fibre toniche che le fibre fasiche
recuperandolo quei deficit sensitivi che di solito subentrano o
sono conseguenza del dolore. La stimolazione deve essere
sufficientemente alta da stimolare in profondità la muscolatura
ma senza causare dolore eccessivo. Anche in questo caso è utile
posizionare il elettrodi a una distanza di quattro cinque
centimetri l'uno dall'altro in modo da circondare la zona del
dolore e quindi in paravertebrale.
Ernia del disco
l'ernia del disco è uno stadio avanzato delle precedenti
situazioni che può subentrare o per danno improvviso alla
colonna vertebrale o per aver trascurato nel tempo la schiena e
pertanto il quadro è evoluto in una lesione delle fibre del
disco che può essere acuta o in fase di riparazione. Talune
volte l'ernia del disco impegna il canale durale o si sposta
lateralmente producendo la sciatalgia. Ovvio che in questa
circostanza vale la pena consultare un medico per vedere se è
più indicata la riabilitazione chirurgica e poi si proseguirà o
continueremo il trattamento riabilitativo proposto. Il
trattamento è stato proposto considera un'alta frequenza per
ridurre velocemente il dolore e una media frequenza per
riattivare la muscolatura tonica muscolatura detta posturale.
Oltre a questo tipo di intervento che avrà una durata di circa
tre mesi con 2 3 stimolazioni la settimana consigliamo l'uso di
ausili per ridurre la mobilità della schiena che andrà
compensata successivamente con il movimento quando il dolore si
è ridotto sostanzialmente. Gli elettrodi vanno posizionati
lateralmente la colonna vertebrale a una distanza relativa
sufficiente a creare un campo elettrico per ridurre lo spasmo
muscolare e il dolore discale.
Dolore viscerale
il dolore viscerale è un dolore che può essere causato da agenti
poco controllati legati allo stress o legati a delle malattie
croniche come il diabete. La conseguenza è dolore allo stomaco
per l'ansia primaverile o lo stress o il dolore addominale un
viscerale basso da neuropatia di tipo diabetico che produce
aumento del volume dell'addome e quindi gonfiore e colite molto
spesso di origine neurogena o spastica. Il massaggio prodotto
dall'elettrostimolazione scansiona una frequenza che va da 2 a
20 Hz che permette non solo di riattivare la muscolatura fasica
il ridurre lo spasmo ma stimola le endorfine e le encefaline che
servono a mantenere nel tempo lo stato di benessere riducendo lo
spasmo anche nel tempo. Gli elettrodi vanno posizionati due
sopra il pube a una distanza di tre quattro centimetri e due
vicino al plesso solare o alla bocca dello stomaco per ridurre
lo spasmo nominale. La stimolazione ovviamente non deve essere
di forte intensità e deve essere ben tollerata dalla persona.
Dolore trigemino
il nervo trigemino si compone di tre branche una mandibolare,
una mascellare e una oftalmica. Molto spesso neuropatie legate a
problematiche di tipo centrale o periferico producono dolore a
questo nervo come ad esempio la sclerosi multipla o neuropatie
di tipo diabetico. Altre cause possono essere legate al cattivo
atteggiamento della mandibola per cui l'artrosi incide
sull'articolazione tempo mandibolare e irrita la coda timpanica
apprezzabile con la pressione all'interno dell'orecchio. Alcune
volte interventi chirurgici alla mandibola per posizionare la
stessa producono instabilità all'articolazione ATM che manifesta
di conseguenza spasmo ipertono o dolore carico del trigemino.
Consigliamo un trattamento cauto per evitare di sollecitare
troppo questa branca sensitiva. La stimolazione che abbiamo
proposto quindi è una stimolazione ad alta frequenza fra 80 e
100 Hz con riduzione significativa dell'adattamento legate alla
stimolazione elettrica pertanto la stimolazione è una
stimolazione estremamente variabile e di tipo casuale. Il
periodo di trattamento varia a seconda dell'entità del dolore e
dalla diagnosi che è stata fatta consigliamo comunque di
eseguire il trattamento in un periodo variabile tra i 2 3 mesi.
Gli elettrodi vanno posizionati uno dietro la nuca di destra
l'altro sull'articolazione ATM sempre di destra, gli altri due
stessa posizione controlaterale.
Dolore ATM
è un dolore molto frequente che causa spesso cefalea riferita,
acufeni, disturbi visivi, disturbi sopraorbitali, si localizza
normalmente nell'articolazione ATM. È un dolore che molto spesso
insorgere dopo la chirurgia e la stimolazione elettrica non solo
dovrebbe tendere a ripristinare le afferenze sensitive ma
dovrebbe servire a ridurre lo spasmo che il dolore. Abbiamo
pertanto consigliato una frequenza che scansione con uno sweep
in frequenza tutte quelle frequenze utili ad individuare il
punto di risposta del dolore proponendo quindi un passaggio di
frequenze da 2 a 100 Hz in pochi secondi facendo in questo modo
dovremmo andare in sintonia con la frequenza prodotta dalla
perturbazione dovuta al dolore ATM. Gli elettrodi vanno
posizionati uno sulla tempia e uno sull'articolazione ATM di
destra e di sinistra nello stesso modo.
Dolore mucoso
il dolore mucoso è quasi sempre conseguente alla chirurgia e
necessita anche talune volte di applicazioni particolari anche
con elettrodi particolari che possono essere applicati dentro
nella bocca o anche fuori dalla bocca. Un dolore mucoso potrebbe
anche essere un dolore riferito al glande o al clitoride
conseguente una discopatia o un mal di schiena trascurato nel
tempo che lascia come fastidio questa perturbazione. Come si
comprende bene sono applicazioni un po' particolari e pertanto
consigliamo di fare un po' di attenzione facendosi consigliare
da persone esperte nel settore stomatologico per quanto riguarda
la bocca o uroginecologico per quanto riguarda l'apparato
genitale. Gli elettrodi vanno posizionati in bocca vicino ai
denti con placche in gomma o fuori dalla bocca con placche
adesive. Per quanto riguarda la parte genitale due elettrodi
vanno applicati nella regione lombosacrale due elettrodi vanno
applicati coprendo l'arco transpubico.
Dolore anale
il dolore anale è un dolore abbastanza frequente e produce
ipertonia, ragadi, stipsi, da cattivo atteggiamento posturale o
da incongruenza comportamentale. Ne consegue il dolore e il
disturbo vascolare che si manifesta con flebiti ed emorroidi.
L'applicazione deve essere svolta con una sonda e va inserita
con della crema ammorbidente. La stimolazione come da protocollo
dovrebbe durare per un periodo sufficiente di circa 2 3 mesi a
ridurre il tono ed eventualmente si consiglia di consultare il
medico.
Dolore vaginale
il dolore vaginale molto spesso ha una patogenesi originaria da
traumi del tipo infantili soprattutto sui cocige o sull'osso
sacro e ne consegue che nell'età adulta il disturbo evolvendo si
manifesta con un dolore vaginale tale da non permettere una
corretta vita sessuale. Questo dolore impedisce la penetrazione
ma soprattutto è conseguenza di disturbi neurogena che si
manifestano in una incontinenza urinaria da instabilità del
detrusore l'applicazione va svolta ovviamente da persone
competenti e gli elettrodi sono elettrodi marginali con una
sonda particolare e un elettrodo sul pube e uno sulla schiena
per eseguire una stimolazione transpubica seguite da una
manipolazione.